Orario inusuale per il mondo che sta dormendo, ma ormai abituale per me, neomamma bis!
La tengo appoggiata su di me, la sento agitata, poi in un istante la giro verso il mio petto e tutto cambia, si tranquillizza, si rilassa...annusa la sua mamma.
È in questi preciso momento che penso a quanto sia unico il rapporto che lega ogni mamma a ciascuno dei suoi bambini.
Potranno esserci sensazioni simili e rendezvous che vi faranno ricordare determinati momenti già vissuti, ma ogni figlio occuperà un pezzetto del cuore della mamma, senza che questo possa inevitabilmente cambiare.
Diletta afferra i miei capelli e si sente al sicuro, con la manina mi accarezza il viso e nel suo mondo mi fa capire che in questo momento ci siamo solo lei ed io.
Per quanto ci siano occhiaie, stanchezza, debolezza e tanto tanto sonno mi sento privilegiata a poter nuovamente allattare la mia bambina.
Tante cose vengono date per scontate, ma quando poi ti vengono tolte per un motivo o per l'altro, è lì che ti rendi conto di quanto fossero per te essenziali.
Il ruttino tarda ad arrivare e stropicciandomi gli occhi penso a quanto mi senta fortunata nonostante tutto.
Essere genitore è una grande responsabilità, i figli ti crescono sotto gli occhi in men che non si dica e vorresti fermare il tempo, ma non ne sei capace.
Ti tocca adeguarti e vivere il presente, assaporare a fondo ogni istante perché nel bene o nel male, sai che non tornerà più.
Un bacio, una carezza, un abbraccio...quante volte perché ci sembra che il tempo corra veloce, non ci soffermiamo a darne uno in più?
La vita frenetica, il lavoro, il traffico, le commissioni da sbrigare...mille motivi che, anche se non vogliamo, a volte ci fanno passare oltre e magari non ci fanno godere di attimi che rimarrebbero indelebili nella nostra memoria e in quella dei nostri bambini.
Non so se vi sia mai capitato di fare addormentare i vostri figli con un rituale tutto vostro.
Sia Ludovico che Diletta sono due bimbi "da contatto", amano sentirsi vicini e coccolati per potersi rilassare e prendere sonno.
Ludovico, per esempio, fin da quando era piccolino, ha sempre amato toccarmi il viso, farmi le carezze.
Poi c'è stato il momento delle dita che disegnavano le mie labbra o che volevano insinuarsi (non chiedetemi perché 😅) nelle cavità nasali!
Da quando ho smesso di allattarlo quest'estate il suo bisogno prima di fare la nanna è diventato quello di toccare il seno della mamma (ma anche del nonno, della nonna, del papà e delle maestre 😂...insomma ha fatto "mammografie a tutti"....si salvi chi può!), addentrandosi dentro le camicette o dentro i pigiami per potersi sentire più vicino e coccolato da chi lo stava facendo addormentare.
Quante volte abbiamo sperato prendesse sonno in fretta?
Parecchie, lo ammetto!ma
Quante altre volte ci siamo sentiti in colpa per questo pensiero e ci siamo resi conto che in fondo, se il bambino faceva così, era un modo tutto suo per dimostrarci che aveva un gran bisogno di sentirci vicino?
Tutte quante le volte, lo sottoscrivo!
Per quanto possano esserci momenti di stress, di tic-tac dell'orologio che ci ricorda che, una volta addormentati, dovremo ancora finire di lavare i piatti, sistemare la casa, riporre i panni negli armadi, cambiare la sorellina...ripensiamo a quanto ci mancheranno questi momenti quando tra qualche anno non ci saranno più. 😢
Sarà inevitabile vederli crescere ed iniziare ad accantonare spontaneamente alcune fasi, ma fidatevi, momenti così ci (e vi) mancheranno.
A volte penso che vorrei essere una mosca per spiarlo al nido, vedere come si comporta fuori da casa, come si atteggia quando non ha la mamma al suo fianco e...
sebbene abbia un po' di malinconia a vederlo perfettamente in grado di rapportarsi con gli altri anche senza di me a tenergli la manina, dopotutto penso che forse questo è frutto di un buon lavoro, potremmo essere sulla strada giusta.
E' proprio vero che nonostante tutto....i figli so' pezz e cor!
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